Tesi di Laurea (breve sintesi)
ANALISI TECNICO COSTRUTTIVA DI EDIFICI DEL CENTRO STORICO DI MALETTO E PROGETTO DI INTERVENTI DI RECUPERO
Il territorio viene considerato sempre più un bene culturale, soggetto di tutela con una politica dell’uso compatibile ed appropriato. Il lavoro svolto mostra una realtà facilmente prevedibile nei centri storici delle nostre città, cioè quella della mancanza di manutenzione e di interventi non congrui con la natura degli elementi stessi.
Gli interventi di recupero rappresentano un nodo centrale nell’insieme degli interventi di pianificazione di una città, non più proiettata verso processi di espansione, ma di ridefinizione funzionale e di valorizzazione del tessuto urbano.
Attraverso un’analisi tecnico costruttiva degli edifici del centro storico di Maletto, si possono valutare le condizioni strutturali dell’edilizia di base, costruita sulla regola dell’arte muratoria ed avanzare ipotesi di interventi di recupero.
CENNI STORICI
Maletto è un piccolo comune posto alle pendici settentrionali dell’etna a 981 metri sul livello del mare.
Le origini risalgono al 1263 quando il conte Manfredi Maletta fece costruire una torre d’avvistamento sulla collinetta rocciosa denominata Rocca del Fano conosciuta come Castello, che ebbe fino al 1415 scopi militari.
Contemporaneamente ai piedi della Rocca venivano costruite le prime precarie abitazioni in legno ed argilla,dai contadini e dai soldati a servizio del conte.
Il centro abitato fu costruito a partire dalla metà del 1400 fino agli inizi del 1500 quando riceve la prima sistemazione urbana.
Nel 1502 il principe Giovanni Michele Spadafora riceve l’exequatur dal vescovo di Messina per la costruzione di una piccola chiesa annessa al costruendo palazzo baronale.
Si tratta della Chiesa di San Michele Arcangelo che nasce dunque come cappella familiare dei signori di Maletto con diritto di accedervi dall’interno.
Sotto di essa viene probabilmente realizzato il cimitero venuto alla luce qualche decennio fa in seguito a lavori di restauro.
Vari sono gli eventi naturali che colpirono il paese.
Nel 1682 l’alluvione che danneggiò il paese e nel 1693 il terremoto che procurò danni alla Chiesa di San Michele e alle mura del Castello.
Nel 1785 viene costruita la Chiesa di Sant’Antonio da Padova per contenere il numero crescente dei fedeli,sita alla fine dell’omonima via,ai piedi della Rocca.
Ulteriori calamità naturali colpiscono il paese nel 1832 e nel 1843 quando due disastrosi terremoti vulcanici investirono il paese con innumerevoli danni.
Il bombardamento nell’agosto del 1943 distruggerà interi quartieri con gravissimi danni anche al Castello vista la sua posizione strategica
ANALISI MORFOLOGICA
Il nucleo originario del paese si sviluppa intorno alla Rocca.
La morfologia del luogo ha portato ad avere un tessuto organico dove le strade e gli aggregati edilizi seguono l’andamento delle curve di livello. Si osserva che la differenza di quota in 90 m è di 10 m, portando ad una pendenza dell’11% circa.
Il percorso si sviluppa a partire dalla via principale, via Umberto, e poi si dirama ortogonalmente verso via Sant’Antonio, via San Michele, via Biondi, via Bonina, per chiudersi con la via Calì , via Petrina, via Puglisi.
Il primo passo è quello di effettuare una classificazione dei tipi edilizi attraverso la quale si evince come l’evoluzione del tipo è dovuta a una maggiore complessità di esigenze.
Inizialmente i tipi edilizi si sono formati sulla base del tipo monocellulare, casa terrana, poi articolato al suo interno secondo le diverse funzioni domestiche, infine incrementato sia nello stesso piano sia in elevazione, casa a schiera e a schiera matura.
Il successivo sviluppo si ha per esigenze plurifamiliari divenendo case in linea.
Si può allora riassumere l’analisi effettuata in una planimetria rappresentante la casistica tipologica
ANALISI TECNICO COSTRUTTIVA
LE MURATURE
Dal rilievo sulle murature è stato possibile distinguerne 3 tipologie:
Muratura di pietra a tessitura non regolare: Pietrame lavico informe di pezzatura medio- piccola;
Muratura di pietra a tessitura regolare: Pietrame sbozzato di media pezzatura con corsi orizzontali più o meno regolari;
Muratura di pietra listata: Blocchi di basalto lavico con filari in mattoni a conci squadrati che regolarizzano il piano di posa orizzontale.
Nella seguente planimetria sono stati raccolti i risultati sui materiali utilizzati nel centro storico.
ELEMENTI ARCHITETTONICI E DECORATIVI
GLI INFISSI
Tutti gli infissi individuati nel centro storico di Maletto, ad esclusione di quelli in alluminio, presentano le stesse caratteristiche.
Nella casa a schiera matura individuiamo tre diverse tipologie di infissi:
i portoni, che danno l’ingresso al vano scala, hanno generalmente due ante accompagnati da cornici regolari in pietra lavica, sormontati da un arco a tutto sesto e da un sopraluce.
Il materiale utilizzato prevalentemente è il legno (abete, rovere, palissandro) nei colori verde, grigio scuro e testa di moro. Il telaio fisso in legno è costituito da elementi verticali detti montanti e da elementi orizzontali detti traversi ed è fissato al muro mediante marre. Il telaio mobile è collegato attraverso cerniere al telaio fisso e i vari elementi sono uniti tra di loro a incastro.Il portone è specchiato e tali specchi sono ottenuti da tavole incollate e successivamente incastrate in apposite scalanature all’interno del telaio.
Le portefinestre, nelle case terrane danno l’acceso direttamente dalla strada e permettono l’aerazione e l’illuminazione, mentre nei tipi più evoluti sono le chiusure dei piani superiori.
Le caratteristiche sono simili alle precedenti, la differenza è nella presenza della vetratura superiore.
Le finestre, sono del tipo a battente a due ante ma anche ad anta unica.
LE CORNICI
Le aperture di porte e finestre sono state da sempre oggetto di attenzione perché, in base alle dimensioni e alla forma, trasformano l’assetto complessivo della facciata. Le cornici sono composte da una soglia, due spalle e un architrave che può essere retto, a tutto sesto o a sesto ribassato.
La forma della finestra varia a secondo della posizione del fabbricato, se è su via principale o secondaria; le prime presentano più cura nei particolari.La struttura orizzontale al di sopra dell’apertura è sempre composta da due elementi paralleli: un architrave esterno e uno interno. L’architrave esterno è spesso lapideo; i conci che lo compongono penetrano il muro per circa 20 cm (circa un terzo dello spessore complessivo del muro), nei restanti due terzi si trova l’architrave intero che può essere ligneo o lapideo a seconda della luce delle aperture.
Nel centro storico di Maletto si sono riscontrate luci modeste e quindi gli architravi interni sono composti da travi lignee. I legni vengono messi in opera dopo aver montato l’architrave lapideo esterno, per circa 15 cm all’interno del muro e collocati ad un’altezza tale che risultino circa 10 cm più alto dell’architrave lapideo; la muratura superiore viene realizzata immediatamente a ridosso.
La finitura dell’intradosso è costituta da una tavola chiodata dal basso che funge da cielo; lo spessore del gradino che si forma tra architrave interno ed esterno è lo spazio necessario per il posizionamento dell’infisso.
I BALCONI
Il balcone, in generale, è situato o al centro della facciata o sopra il portone d’ingresso. Si definisce come un’apertura la cui soglia posta a livello del pavimento si prolunga oltre il muro. A Maletto s’individuano balconi in lastre di pietra sostenuti da mensole anch’esse in pietra o poggioli in ferro battuto oppure balconi con struttura portante in travi di ferro.
Il balcone a mensola è una struttura composta da mensole in conci lapidei incastrati nel muro e sporgenti a sbalzo per sostenere le lastre che formano il calpestio della parta esterna del balcone. Le connessioni tra le lastre sono ottenute mediante addentellamento. Si costruiva il muro fino al livello delle mensole, venivano montate le lastre partendo dalle due più periferiche e di seguito si costruiva una parte del muro sovrastante fino alla spalla della finestra per impedire il ribaltamento della lastra e il successivo posizionamento delle altre. Ogni lastra è sagomata in modo tale che un’estremità può appoggiarsi e l’altra servire d’appoggio per le lastre contigue. La lastra centrale ha invece entrambe le estremità appoggiate alle lastre vicine ed è l’ultima ad essere posta in opera. La stabilità del balcone è affidata al baricentro delle mensole che si trova sempre all’interno della muratura.
GLI ELEMENTI IN FERRO BATTUTO
Gli elementi in ferro battuto sono sempre presenti nei sopraluce e nelle roste. I sopraluce hanno forma in genere rettangolare, priva di vetratura per permettere la ventilazione interna mentre la rosta è di forma semicircolare a raggiera ed è un elemento di chiusura posizionata nella parte superiore, al di sopra dell’architrave.Gli elementi più pregiati presentano motivi floreali e riportano le sigle della famiglia che abitava l’edificio, quelle più semplici sono in barre di ferro a raccordi curvilinei.
Le ringhiere dei balconi sono formate da barre di ferro piatte poste in orizzontale,verticale o inclinate. Nel caso di edifici più pregiati è possibile trovare sagomature ad uncino con disegni floreali. Le ringhiere sono murate con piombo o incastrate alla muratura. Altri elementi in ferro battuto riscontrabili sono i poggioli dei balconi,che presentano una lavorazione con decori di tipo floreale.